Seminario Digital Transformation – Change Ahead!

Data: 09-04-2018  

Seminario Digital Transformation – Change Ahead!

Milano, 9 aprile 2018 – Uno dei temi caldi più in voga negli ultimi tempi è sicuramente la Digital Transformation, ovvero quell’insieme di cambiamenti tecnologici, organizzativi e manageriali che ogni azienda è chiamata ad attuare per rimanere rilevante sul mercato. Siccome non esiste una soluzione univoca, valida allo stesso modo per aziende e organizzazioni, la trasformazione digitale si concretizza in un mix di approcci, strategie e strumenti scelti di volta in volta a seconda dei casi. Dunque le sue declinazioni possono essere innumerevoli e orientarsi in questo ambito può diventare difficoltoso. Per questo motivo il nostro socio Vondr ha realizzato un seminario sul tema, così da poter fornire degli elementi di riflessione in più ai membri di Assosvezia che si trovano in fase di valutazione.

Per parlare della Trasformazione Digitale sono intervenuti Joakim Jansson – Fondatore di DigJourney, Eric Marini – Consulente e Responsabile Fintech di Business Sweden, Marco Fiori – Managing Director di Camfil e Lorenzo Moretti di Crowe Horwath. A moderare l’incontro è stata Ylva Rahm – Co-fondatore di Vondr, mentre il benvenuto istituzionale da parte Assosvezia è stato fatto da Roberto Rota, Vice Presidente.

Come sottolineato da Joakim Jansson, la prima cosa da tenere bene a mente, quando si comincia a parlare di questo argomento, è che la Trasformazione Digitale può essere foriera di grandi opportunità, ma nasconde anche delle insidie. In tanti pensano che questi processi siano assimilabili all’efficientamento, ma in realtà è più corretto parlare di cambiamento. Ma come cambiare? La trasformazione deve riguardare le persone o la tecnologia? La risposta è una sola: dipende.

Solo l’adattamento rende le aziende competitive in un mondo sempre più digitale, dunque è necessario seguire un percorso che sulla carta sembra semplice, ma nella realtà richiede tanta osservazione e magari l’aiuto di un esperto. Innanzitutto, per capire quale strada intraprendere e quali cambiamenti apportare alla propria realtà, occorre essere pronti per cogliere al volo le opportunità che si presentano e quindi cercare di ottenere il più possibile da queste. Per scegliere le opportunità migliori, quelle più adatte all’organizzazione e ai suoi obiettivi, serve che sia stata fatta un’analisi approfondita del business e del contesto in cui si trova ad operare. Dati alla mano, ci si potrà considerare pronti a cavalcare l’onda.

Una volta scelta l’onda migliore tra le tante, è essenziale che l’azienda ricordi che questo cambiamento avrà effetto a 360° su tutta la sua struttura: ogni dipartimento, area e attività sarà coinvolta e interessata dalle conseguenze. Infatti la digitalizzazione ha un impatto importante sui processi, sulle strategie e sulla proposta di valore e bisogna esser pronti a gestirlo. Non solo: il mondo digitalizzato viaggia a una velocità elevatissima e con lo stesso ritmo le aziende incorreranno in opportunità di cambiamento. Sta ad esse capire se si trovino davanti a dei pericoli o se siano cambiamenti positivi; saper reagire con flessibilità e velocità sono fattori fondamentali per il successo. Altri due fattori di rilievo sono il saper suddividere e bilanciare le risorse a disposizione tra gli obiettivi a breve e lungo termine e rendersi conto che la responsabilità di tutto il processo non ricade unicamente sull’IT Manager, ma piuttosto su tutta la struttura e sulle persone che ne fanno parte.

Il metodo

Di fronte a sfide così importanti, come aiutare i leader delle aziende a orientarsi e navigare nel viaggio verso la trasformazione? Serve un metodo che traghetti l’azienda verso una vera competitività in grado di affrontare il contesto generale in continuo mutamento:

Leadership/management change + Innovazione + Maturità digitale = Competitività

La maturità digitale, in particolare, si costituisce di tre fasi:

  • Mobilizzazione: le attività digitali devono aumentare contestualmente a quelle canoniche, che sono sempre più estese;
  • Coordinamento: durante la fase di crescita di tutto ciò che è digitale, serve un coordinamento tra le attività affinché si mantenga il giusto equilibrio e le corrette priorità;
  • Accelerazione: a questo punto tutte le attività vengono accorpate e fuse a creare un nuovo modus operandi implementato e pienamente digitale.

Lo scambio Italia-Svezia

Business Sweden, l’Ufficio Commerciale dell’Ambasciata di Svezia in Italia, ha già messo in atto questo cambiamento e da tempo si occupa di progetti incentrati sulla trasformazione digitale. Il responsabile per il settore Fintech Eric Marini ha raccontato il lavoro su 3 progetti principali che Business Sweden sta portando avanti in Italia. Il primo riguarda la diffusione della fibra ottica, che è fondamentale per la trasformazione digitale del Paese. Il progetto con Open Fiber è partito nel 2016 ed è volto a creare opportunità di business all’interno dello scambio commerciale tra Italia e Svezia. In questo ambito la Svezia sta agendo per portare la banda larga anche nelle zone più remote e impervie del suo territorio. In Italia, invece, Business Sweden sta dialogando con Enel, aziende svedesi e istituzioni italiane per coordinare le azioni di sviluppo. Il secondo progetto mira a creare e consolidare un Digital Bridge tra Milano e Stoccolma. L’iniziativa porta benefici a entrambe le città che hanno l’opportunità di approfondire le politiche e le best practice del rispettivo interlocutore per poi implementarle nella propria realtà. Il Comune di Milano ha contribuito con la sua forte esperienza in fatto di sharing economy, come i servizi di bike e car sharing ampiamenti diffusi in città, e si è dimostrato particolarmente interessato a studiare le soluzioni per il pagamento digitale, da tempo diffuse in Svezia, per semplificare la burocrazia amministrativa a favore dei cittadini. La cashless society, oggi largamente radicata in Svezia, assicura trasparenza e sicurezza nei pagamenti, una situazione opposta a quella italiana e quindi ancora tutta da esplorare. Il terzo progetto riguarda la presenza delle donne nei settori STEM – Scienze, Tecnologia, Ingegneria e Matematica – in cui sono sempre state poco rappresentate. L’impegno, anche qui frutto della collaborazione tra Svezia e Comune di Milano, sta nel promuovere questo tipo di studi e carriere tra le donne per aumentare la loro presenza che ad oggi è ancora troppo scarsa.

La testimonianza

L’intervista a Marco Fiori – Camfil è stata la testimonianza di una trasformazione aziendale. Camfil, azienda leader nel settore della filtrazione dell’aria, grazie all’aiuto di Vondr ha messo in moto il processo di cambiamento. Questo percorso è stato personalizzato sulle esigenze e necessità specifiche dell’azienda che opera nell’ambito del B2B. Spesso si pensa che il mondo del B2B sia radicalmente diverso dal quello che si rivolge al consumatore finale, ma non è così. Infatti anche il B2B è composto da persone, relazioni e clienti e comprendere la customer journey è di fondamentale importanza come se si trattasse di capire il percorso di un consumatore finale. È stato proprio questo il focus del lavoro fatto da Camfil, una maggiore attenzione volta a capire come i suoi clienti vogliano comprare, cosa pensino e desiderino e, infine, la coltivazione delle relazioni. Capire gli interlocutori nelle loro sfaccettature e differenze ha portato a realizzare rapporti e offerte su misura per ciascuno di essi e questo era lo scatto di cui l’azienda aveva bisogno.

Ultimo, ma non per ordine di importanza, l’intervento di Lorenzo Moretti di Crowe Horwath ha illustrato le agevolazioni e gli incentivi fiscali dedicati alle aziende che vogliano incominciare il proprio percorso di trasformazione digitale.

Ringraziamo Vondr, Joakim Jansson, Business Sweden, Camfil, Crowe Horwath e tutti i partecipanti per l’ottima riuscita di questo seminario.


www.assosvezia.it | Testo e foto di Viola Albertini

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