“Word of a Board Member” – Pierpaolo Griffa

“Word of a Board Member” – Pierpaolo Griffa

Cari amici, non vi nascondo che sento forte l’onere e l’onore della seconda uscita di questa rubrica. Riflettendo quindi su cosa aggiungere a quanto già detto dal nostro Presidente prima dell’estate, ho deciso di portarvi qualche riflessione e, perché no, un poco di provocazione.

Chi mi conosce sa del mio passato presso una grande Azienda nostra associata, e chi conosce Assosvezia sa quanto sia il peso delle multinazionali nella nostra operatività. Forse allora una riflessione sul mio cambio di prospettiva in favore di quella di una start-up svedese che approccia il mercato Italiano e sul valore che Assosvezia può portare in quell’ambito può interessare e, spero, stimolare un sano confronto e dibattito fra noi.

Nel mia esperienza di consigliere e presidente della Camera, mi sono spesso sentito chiedere, specie dalle aziende più piccole, quale fosse il nostro valore aggiunto, come il pagamento della quota annuale potesse essere giustificato. Oggi mi sento rivolgere le stesse domande dai miei azionisti e non vi nascondo che spesso me le ponga io stesso.

La risposta più facile e frequente è sempre quella delle relazioni, del cosiddetto “networking”. È vero? È sufficiente? Sicuramente sì, anche se in un contesto così ristretto e purtroppo piuttosto statico, principalmente a causa del difficile momento in cui versa l’Italia, il valore delle relazioni si erode rapidamente. Tutto sommato le relazioni esistono, si tratta piuttosto di tenerle vive e farne scaturire un valore.

L’altro punto è senz’altro quello degli eventi. Dalla fine dell’estate ne abbiamo avuti due estremamente interessanti. Il primo ci ha offerto contenuti informativi importantissimi da relatori estremamente preparati di Deutsche Bank, nostra ospite, e dello Studio Chiomenti. L’ultimo, quello presso l’Ambasciata a Roma organizzato da Ericsson e Telia Sonera, un interessantissimo quadro e dibattito sull’importanza delle tecnologie informatiche nella cosiddetta “Networked Society” e il ruolo che questa esercita nel sostenere la competitività del nostro Paese. Anche in questo caso, sono queste occasioni di per sé sufficienti a giustificare la presenza della mia azienda nella Camera? Gli eventi portano più valore a chi, organizzandoli, si espone a soci e associati, o a questi ultimi che ne beneficiano dei contenuti? Anche cercando di astrarmi dal ruolo di consigliere, che del resto mi permette oggi di esprimere le mie idee e i miei dubbi in questa sede, penso che le risposte siano sostanzialmente positive, un valore c’è ed è giustamente ripartito fra chi investe nell’organizzare e nel partecipare.

Si può però fare di più, sia da parte della Camera che da parte dell’azienda associata; riconosco io stesso di non sfruttare al meglio lo strumento su cui ho investito. Ricavare maggior valore dalle relazioni e dagli eventi richiederebbe maggiore coinvolgimento, personale e dei propri collaborati, maggiore continuità in quelle interazioni che potrebbero fare di Assosvezia un eco-sistema molto più forte di quanto già sia. Forse proprio le piccole aziende più ancora delle grandi possono fare la differenza e raccogliere i maggiori risultati.

Questo è quello che proverò a fare con la mia Payair.

Concludo quindi con un invito a tutti ad usare al massimo lo strumento che Assosvezia rappresenta, partecipate di più, non solo agli eventi ma anche a tutti quegli strumenti “social” come i gruppi Facebook e LinkedIn che possono stimolare, provocare, generare quella sana tensione positiva che ci servirà a dare continuità e freschezza a tutte le nostre attività; vi assicuro che dietro c’è un consiglio molto attento e recettivo che non chiede di meglio!

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