NETWORKING BREAKFAST PROFESSIONALE DONNE ASSOSVEZIA – Caso Sargonia

Date: 26-02-2025  26-02-2025

NETWORKING BREAKFAST PROFESSIONALE DONNE ASSOSVEZIA – Caso Sargonia

cold case svedese Sargonia Dankha

Mercoledì 26 febbraio abbiamo avuto la preziosa occasione di poter ascoltare dal vivo l’avv. Francesco Rubino e l’avv. Katri Gelati parlarci di un’esperienza unica, non solo a livello nazionale, ma anche a livello europeo che oltre alla vicenda umana rappresenta una “best practice” di collaborazione tra Italia e Svezia. Trattasi di un cold case svedese risalente al 1995, quando Sargonia Dankha, ragazza di 21 anni, viene uccisa a Linköping dal suo ex fidanzato, un italiano di 45 anni. Non verrà mai trovato il corpo di lei e per questo le indagini preliminari in Svezia si erano arrestate e l’uomo, unico sospettato, venne rilasciato. Grazie al duro lavoro durato 3 anni dello studio Morri Rossetti & Franzosi il 15 dicembre 2024 l’uomo è stata condannato all’ergastolo dal Tribunale di Imperia.

Ringraziamo infinitamente l’avv. Rubino e l’avv. Gelati per averci dedicato un’intera mattinata raccontandoci di come sono riusciti a raggiungere questo successo. Una sentenza che porterà con sé cambiamenti decisivi ed aprirà porte a collaborazioni prima sottovalutate.

Il caso in breve:

Siamo nel 2021 l’avv. Francesco Rubino riceve un’e-mail: gli veniva chiesto se in Italia fosse possibile processare per omicidio anche in assenza di corpo. Sembrava uno scherzo, ma si rivelerà essere l’ultimo disperato tentativo della famiglia di Sargonia di assicurare alla giustizia l’assassino della loro figlia e sorella. L’avv. Rubino e il suo team accettano questa sfida che molti danno per persa. Questo caso si rivelerà unico per complessità, per sfide da superare e per l’alta componente umana. Si instaura una collaborazione tra la Svezia e l’Italia che non ha precedenti: l’uomo viene arrestato e processato a Imperia. Vengono rintracciati i testimoni (ve ne saranno più di 40!) di cui alcuni vengono fino a Imperia e altri saranno invece sentiti in videoconferenza dal Tribunale di Linköping, interrogati dalla Corte d’Assise d’Imperia. Il 15 dicembre 2024 l’uomo viene condannato all’ergastolo per omicidio aggravato dai motivi abietti.

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